Teatro

SE NE VA IL 2012... ARRIVA IL 2013 E RENDE 'LE OPERE SEMPRE PIU' INDISPENSABILI'

SE NE VA IL 2012... ARRIVA IL 2013 E RENDE 'LE OPERE SEMPRE PIU' INDISPENSABILI'

Se ne va il 2012, un anno strano, un anno doloroso, ma che apre ampi squarci di riflessione per il futuro, un anno passato tra registi e spettacoli che hanno fatto incetta di premi, tra musical di successo, “eventi” teatrali, pièces di prosa dalle lunghe tournée e spettacoli più sfortunati che hanno visto la loro tournée tristemente interrompersi. Un anno di lutti illustri che si avvia al termine in queste ore e che lascia il posto ad un 2013 alle porte che promette grandi festeggiamenti.

L’anno 2012 del mondo dello spettacolo italiano se ne va con un morto illustre, così come era cominciato.
E’, infatti, notizia di pochi giorni fa la morte di Carol Levi, famosa agente dei vip. Si tratta solo dell’ultima di una lunga serie di decessi che, sul territorio italiano hanno caratterizzato l’anno che si avvia al termine (aggiungendosi ai lutti internazionali).
In gennaio, ad esempio, ci aveva lasciato l’attore di teatro e tv Mario Maranzana, seguito a febbraio da Tommaso Paolucci, ex-direttore artistico del Teatro Stabile delle Marche e del Teatro Sistina. Un altro ex-direttore ad abbandonare il mondo terrestre è stato Luciano Fabiani, tra i fondatori del Teatro Stabile dell’Aquila (poi Teatro Stabile d’Abruzzo), morto a giugno, un paio di mesi prima che un altro celebre personaggio della scena dello spettacolo italiano, ad agosto, se ne andasse, cioè il drammaturgo Renato Nicolini, inventore, tra l’altro della famosa “Estate romana”. Tra gli altri lutti che hanno colpito il mondo del teatro, c’è quello per la scomparsa, ad ottobre, di Mario Moretti, direttore del Teatro dell’Orologio di Roma e dei registi Giancarlo Cobelli (a marzo) e Mario Ferrero (a settembre).
A Cremona, in febbraio si è spento Arnaldo Bassini, direttore artistico musicale del Teatro Ponchielli.
A marzo, è arrivato il lutto per la prematura scomparsa di Lucio Dalla, la cui attività non si era fermata alla nota attività musicale, ma aveva spaziato anche nel campo dell’arte (ha curato per anni una galleria d’arte contemporanea a Bologna) ed ha diretto un’opera lirica.
In campo cinematografico, non si può non ricordare la scomparsa dell’attrice della commedia all’italiana Maria Pia Casilio, in aprile, e quella dei registi Giuseppe Bertolucci e Emidio Greco avvenuta qualche mese dopo.

A questa decimazione di artisti, si è aggiunta quella già cominciata da tempo, dei teatri; infatti, per esempio, il Teatro Smeraldo di Milano ha chiuso i battenti a fine giugno.
“Uno smacco per la cultura”: lo definisce così Wanda Castelnuovo (vedi articolo del 07.07.12 - https://www.teatro.org/rubriche/news/uno_smacco_per_la_cultura_33386).
Maria Renda riferendosi all’occupazione dei teatri italiani si domanda “Cosa resterà di questa primavera dei teatri che attraversa il panorama italiano almeno dall’anno scorso, anno dell’occupazione, tuttora in corso, del teatro Valle di Roma?” (vedi articolo "'Commovente, sembra Berlino' - continua la primavera dei teatri in Italia" del 17.05.12 - https://www.teatro.org/rubriche/news/commovente_sembra_berlino_continua_la_primavera_dei_teatri_in_italia_32793)
Bisogna quindi ammettere che le parole di Paolo Grassi (dal numero di maggio del 1946 di "Sipario") sono ancora attuali:
« Ragioni culturali ma soprattutto ragioni economiche tengono lontano il popolo dal teatro, mentre il teatro per la sua intrinseca sostanza, è fra le arti la più idonea a parlare direttamente al cuore e alla sensibilità della collettività, mentre il teatro è il miglior strumento di elevazione spirituale e di educazione culturale a disposizione della società. Noi vorremmo che autorità e giunte comunali, partiti e artisti, si formassero questa precisa coscienza del teatro considerandolo come una necessità collettiva, come un bisogno dei cittadini, come un pubblico servizio, alla stregua della metropolitana e dei vigili del fuoco, e che per questo preziosissimo pubblico servizio nato per la collettività, la collettività attuasse quei provvedimenti atti a strappare il teatro all'attuale disagio economico e al presente monopolio di un pubblico ristretto, ridonandolo alla sua vera antica essenza e alle sue larghe funzioni. »

Il teatro del 2012 sembra, quindi, un campo di battaglia. Un anno nero “per” il teatro e “a” teatro.

Non sarà un caso che una delle opere teatrali più rappresentate, uno dei più reiterati, sia stato il “Giulio Cesare” di William Shakespeare. Un testo forte e pieno di dolore.
Sono ben 4 i registi (3 dei quali noti a livello nazionale e non solo) che durante quest’anno hanno allestito il più famoso assassinio politico della storia, quello di Giulio Cesare, un assassinio che pare essere l’unica soluzione per avere la pace pubblica, privata e sovrannaturale e soprattutto si tratta dell'allestimento di un testo basato sulla comunicazione e sul suo controllo. L'evento è rievocato teatralmente dal bardo inglese tramite violenza sociale giustificata dal meccanismo del capro espiatorio e, quindi, della “crisi mimetica del degree” (così come è descritta da Réné Girard in un testo, “Shakespeare. Il teatro dell’invidia” che proprio quest’anno è stato riedito per la terza volta dalla casa editrice Adelphi di Milano) attraverso la logica paradossale, adottata dai congiurati, della difesa delle istituzioni repubblicane in pericolo tramite l’assassinio del tiranno, necessaria per fondare di una nuova era.
Il “Giulio Cesare” nell’adattamento di Vincenzo Manna e Andrea Baracco, regia di quest’ultimo, ha debuttato a fine febbraio al Teatro India di Roma, cominciando poi una tournée che lo portato anche a rappresentare, a maggio, l’Italia al “Globe di Globe Festival", di Londra, ed a vincere, a luglio, il Certamen di Almagro Off (Spagna).
Ad aprile, al Piccolo di Milano, ha debuttato il “Giulio Cesare” per la regia di Carmelo Rifici, una versione originale e sofisticata, senza tempo e senza luogo.
A luglio, Daniele Salvo, ha allestito al Silvano Toti Globe Theatre di Roma, una versione energica e a tratti vulcanica ed espressionista del “Giulio Cesare”, opera del bardo inglese che già aveva affrontato nel 2007, nella stessa location, ma questa volta con Giorgio Albertazzi nel ruolo che da il titolo alla pièce.
C’è poi da menzionare un “Giulio Cesare di notte”, sempre tratto da Shakespeare, per l’adattamento e regia di Pino Carbone, realizzato a settembre nell’ambito di Benevento Città Spettacolo 2012, in cui i protagonisti erano vestiti da clown.

A dire il vero, il discorso sul "Giulio Cesare" era stato preannunciato prima dell’inizio del 2012; infatti le danze erano (come si suol dire) già state aperte a metà dicembre 2011, quando al Teatro della Rocca di Novellara (nei pressi di Reggio Emilia), il regista Domenico Ammendola aveva allestito la versione teatrale di “Processo a Giulio Cesare”, scritto da Vladimiro Polchi e Corrado Augias (che, poco tempo prima, era stato presentato all’Auditorium di Roma nell’ambito di Processi alla Storia).

Se non bastasse tutto questo a dimostrare l’importanza di un testo come il “Giulio Cesare” di Shakespeare e delle tematiche legate al potere, alla comunicazione e alla violenza di massa come risoluzione ai problemi sociali, in esso affrontate, come spettacoli portanti del 2012, basti ricordare anche il fatto che in estate, l’emittente tv RAI 4 ha proposto le repliche della truculenta fiction tv “Rome”, ambientata all’epoca del su-ricordato Imperatore romano.

E, soprattutto, deve essere sottolineato il fatto che durante l’anno in chiusura il docu-film “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, ispirato e tratto dal “Giulio Cesare” di Shakespeare, ha vinto moltissimi dei più importanti premi europei, tra cui, in febbraio, l’Orso d’Oro del Festival di Berlino (assegnato ai fratelli Taviani dopo 21 anni che l’Italia non vinceva questo premio) e, su 8 nominations ai David di Donatello, ha riportato 5 vittorie (tra cui miglior film, miglior regia e miglior montatore).

Tra gli altri artisti italiani che durante l'anno in chiusura, hanno fatto incetta di premi, c’è Luca Ronconi.
Il noto regista ad agosto ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia, dopo aver ritirato, solo nel 2012, anche il Premio alla Carriera al Festival Internazionale della Cultura di Bergamo e il Premio Montblanc al Festival dei 2 Mondi di Spoleto, oltre a una laurea honoris causa in Teatro e Arti Visive presso l’Università IUAV di Venezia.

Tra gli attori, Paolo Ferrari ha ricevuto il Premio alla Carriera al Festival di Volterra in agosto.

Sempre in agosto, Alessandro Preziosi, ha ricevuto il premio Persefone come miglior attore per l’interpretazione in “Cyrano” (opera teatrale di cui è anche regista).
La pièce di Rostand, che si è rivelata uno dei migliori spettacoli teatrali italiani ed uno di quelli che hanno fatto la tournée più lunga, è attualmente in lizza per i Broadway World Awards che quest’anno, per la prima volta sono estesi, in via “Regionale” anche al teatro italiano. A contendersi la palma, a seconda delle categorie in competizione, ci sono anche pièces come “Giulio Cesare” di Daniele Salvo, “Sogno di una notte di mezz’estate” di Riccardo Cavallo, “Il primo processo a Oscar Wilde”, di Roberto Azzurro, “Variazioni enigmatiche” di Gabriela Eleonori, “Roman e il suo cucciolo”, regia di Alessandro Gassman, “Orgia” di Andrea Adriatico. Due sono le pièces dirette da Massimo Romeo Piparo che sono in gara: “Il Vizietto - La Cage Aux Folles” e “Smetti di piangere, Penelope!”. Due sono anche le pièces dirette da Saverio Marconi: “Rain man” e il musical “Happy days”.
Tra gli altri musical in nomination, ci sono “Les Miserables”, diretto da Gianni Marras, “Salvatore Giuliano”, di Dino Scuderi, regia di Giampiero Cicciò, “Priscilla – La regina del deserto”, diretto da Simon Philips, “Fantasmi a Roma” diretto da Fabrizio Angelini, “I promessi sposi – opera moderna” di Michele Guardì, “Re-play” di Mauro Simone, “Sister Act” diretto da Carline Brouer e “Biancaneve, il musical”, diretto da Enrico Botta.
Le votazioni si chiudono oggi (31 dicembre) e si dovrà aspettare ancora qualche giorno per sapere i risultati.
Risultati certi sono invece quelli già dati dai Premi “Le Maschere del Teatro Italiano” e poi dai Premi UBU.
A fare incetta di riconoscimenti è stato The coast of Utopia, un mega spettacolo diviso in 3 parti, ognuna di circa 2 ore, diretto da Marco Tullio Giordana che ha ricevuto il premio “Le maschere del teatro italiano” come miglior spettacolo della stagione teatrale, oltre che il premio per i migliori costumi (realizzati da Francesca Sartori ed Elisabetta Antico) e poi, dopo essersi aggiudicato il “Premio della critica” consegnato dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro nell’ambito del Festival Primavera dei Teatri, ha vinto il Premio UBU 2012 come “Spettacolo dell’anno” e come “Nuovo testo straniero” rappresentato in Italia.
L’autore di “The coast of utopia” è Tom Stoppard, celebre autore inglese che quest’anno, in Italia, a giugno ha ricevuto il Premio Internazionale Flaiano per la Cultura.
Per quanto riguarda gli altri premi assegnati per “Le Maschere del Teatro Italiano”, quello come migliore attore è andato a Luigi Lo Cascio per l’interpretazione in “Diceria dell’untore”, spettacolo che ha preso il premio anche come novità italiana con Vincenzo Pirrotta che ne ha curato l’adattamento. Premiate anche tutte e due le attrici di “Un tram che si chiama desiderio”: migliore attrice protagonista Laura Marinoni e migliore attrice non protagonista Elisabetta Valgoi. A Ugo Maria Morosi è andato il premio migliore attore non protagonista de “L’opera da tre soldi” (regia di Luca De Fusco), mentre quello di attore emergente è andato a Filippo Nigro per lo spettacolo “Occidente solitario” (diretto da Juan Diego Puerta Lopez). Ad Anna Maria Guarnieri è andato il premio per il miglior monologo per l'interpretazione in “Eleonora, ultima notte a Pittsburgh” (regia di Maurizio Scaparro). Sono stati premiati anche lo scenografo Alessandro Camera, per “Tutto per bene” (diretto da Gabriele Lavia) e Germano Mazzocchetti autore delle musiche di “Le allegre comari di Windsor” (regia di Fabio Grossi).
Per la miglior regia il premio è andato a Elio de Capitani e Ferdinando Bruni per lo spettacolo “The history boys”, (nel 2011 questa pièce aveva già vinto 3 premi UBU: spettacolo dell’anno, miglior attrice non protagonista e i migliori attori under 30).

Nell’ambito dei Premi UBU 2012, va ricordato che oltre "The coast of utopia", tra gli altri vincitori c’è il regista Antonio Latella, con “Un tram che si chiama desiderio”, spettacolo premiato sia per la miglior regia che per la miglior attrice non protagonista, Elisabetta Valgoi. Quest'ultimo premio è andato alla Valgoi ex-aequo con Federica Santoro interprete dello spettacolo “L’origine del mondo” (regia di Lucia Calamaro), pièce premiata anche come “Nuovo testo italiano” e per la “Miglior attrice protagonista”, Daria Deflorian. Quest’ultima attrice a sua volta ha avuto il riconoscimento sia per l'intepretazione in questo spettacolo che per quella in "Reality" (scritto e diretto da lei e Antonio Tagliarini).
Tra gli altri premiati, miglior attore è risultato Saverio La Ruina per lo spettacolo “Italianesi”, di cui è anche regista (testo che aveva già vinto anche il Premio Enriquez per la drammaturgia 2012), mentre invece miglior attore non protagonista è stato eletto Fausto Russo Alesi per “Santa Giovanna dei macelli” (diretto da Luca Ronconi).

Il 2012 andrà ricordato anche per:
- Roberto Bolle sempre più étoile internazionale;
- il balletto “L’altra metà del cielo”, realizzato ad aprile alla Scala di Milano su musiche e drammaturgia di Vasco Rossi (coreografia: Martha Clarke);
- in dicembre è stato aperto il primo teatro stabile della danza a Milano;
- l’étoile Eleonora Cassano ha dato l’addio alla danza con lo spettacolo “Evita – La Duarte”;
- il terremoto in Emilia e la solidarietà tra teatri;
- la promettente pièce "Nemico del popolo" di Armando Pugliese interrompe le repliche a un mese dal debutto;
- sempre più attenzione alle pièces e ai festival contro la mafia;
- gli spettacoli teatrali fanno poche tournée e si trasformano sempre più, soprattutto in estate, in “eventi” teatrali, spesso legati a festival in zone di prestigio cittadino e/o storico, artistico-archeologico, come ad esempio: “PerAspera” a Bologna, rassegna di arti contemporanee in luoghi storici, il Festival Archeo.s in Abruzzo, Marche, Puglia e Grecia, “I cantieri dell’immaginario” a L’Aquila o i vari Festival delle arti di strada.

Nel 2012 ci sono stati i 100 anni dalla nascita di Renato Rascel e, tra l’altro, l’anno in chiusura ha visto la celebrazione dei 150 anni dalla nascita dell’attrice Virginia Reiter, a cui il Museo del Burcardo ha dedicato una mostra.

Ci attende, però, un 2013 ricco di festeggiamenti. Quello che sta per cominciare sarà l’anno verdiano, patrimonio universale dell’umanità, per festeggiare i 200 anni dalla nascita del celebre compositore a cui si devono le musiche di opere liriche sempreverdi come “Traviata”, “Trovatore”, “Macbeth” e “Otello”.
Solo per rimanere in campo teatrale, però, il nuovo anno, ovviamente vede anche altri celebri anniversari degni di nota, come ad esempio i 150 anni dalla nascita di Gabriele D’Annunzio e di Pietro Mascagni, i 300 anni dalla nascita di Dénis Diderot.
E, in campo più strettamente letterario, ci sono i 700 anni dalla nascita di Giovanni Boccaccio.

E poi ancora ci sono gli anniversari delle morti che toccano teatro, cinema e musica, come ad esempio i 10 anni dalla morte di Alberto Sordi e Giorgio Gaber, 20 dalla morte di Federico Fellini, Nureyev, Audrey Hepburn, i 30 dalla morte di Luis Buñuel, e 40 da quella di Anna Magnani e John Ford. Per l’arte ci sono, solo per citarne alcuni, i 30 anni dalla morte di Mirò, 40 da quella di Picasso e 500 anni dalla morte del Pinturicchio,
Il 2013 è, quindi, un anno pieno di date e artisti da celebrare.

L’anno artistico italiano ha trovato un altro punto di primaria importanza a novembre con la consegna dei Premi Vittorio De Sica – Cinema, cultura, scienza e società, nel corso della quale l’attore e regista Luigi Lo Cascio è stato premiato per l’Opera Prima cinematografica “La città ideale”. Lo Cascio, parlando anche a nome dei colleghi, ha salutato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano facendo una presentazione degli artisti e del loro lavoro che si avvicina a quella di Paolo Grassi e che ribadisce l’importanza dell’arte e la sua volontà e necessità di arrivare al cuore della gente. Nella difficile situazione attuale, ha sottolineato che,

“Fermo restando che l'artista vada comunque aiutato nel suo cammino talvolta solitario e forse inizialmente incomprensibile, oggi non vogliamo salutarla con l'ennesima richiesta di assistenza, ma con un impegno, l'impegno da parte di tutti noi a rendere le nostre opere sempre più indispensabili. Solo se l'artista, senza sminuire la profondità della propria ricerca - anzi, incarnando con quella vastità di orizzonti la parte essenziale del destino umano - riuscirà ad arrivare alla mente e al cuore delle persone, si potrà evitare quella diffidenza che oggi, in alcuni contesti, siamo costretti a subire. Noi pensiamo che a questo obiettivo si possa pervenire non arrischiandoci in una malintesa opera di divulgazione, ma al contrario marcando più chiaramente la differenza tra l'essenzialità dell'arte e l'inconsistenza del semplice intrattenimento. Riuscire a rendere le nostre opere così necessarie e urgenti che chiunque non potrà avvertirle se non come patrimonio irrinunciabile per l'esperienza della propria vita.” (cfr. https://www.premivittoriodesica.it/premi2012.htm)

Altri premiati per la sezione cinema:
l’attore e regista Lino Capolicchio, l’attrice Paola Cortellesi, il musicista Ludovico Einaudi, il regista Emidio Greco, i produttori Luciano e Sergio Martino, il direttore della fotografia Giuseppe (Peppino) Rotunno ed infine Alessio Gallo e Francesca Riso come Giovani talenti per "L'Intervallo" di Leonardo Di Costanzo.